Maddalena non temere - Inno a Maria Maddalena (T. Loddo)

 

Maria Maddalena è la donna più  fraintesa del Nuovo Testamento; sono tanti, infatti e anche in buona fede, a ritenerla la prostituta purificata, la peccatrice perdonata da Gesù (Lc 7, 36-50). Marco e Matteo si limitano a dire che ella faceva parte delle «molte donne» che «avevano seguito Gesù dalla Galilea» e «lo servivano» (Mt 27,55 e Mc 15,40). La sua identificazione con la donna peccatrice, che Giovanni chiama «Maria» (Gv 12,1-8) e che unse con l’unguento Gesù, mentre egli era a Betània a casa di Simone (Mc 14, 3-9, Lc 7, 36-50 e Mt 26, 6-13) è dovuta ad una quanto meno ardita esposizione elaborata dal papa Gregorio Magno che ne parla in un suo sermone contenuto nelle Omelie sui Vangeli (2,33,1).

L’identificazione suona dubbia anche sulla base di ragioni geografiche: la peccatrice Maria, infatti, viveva a Bètania (che si trovava in Giudea) mentre Maria Maddalena era originaria di Magdala (che si trovava in Galilea). Non c’è, dunque, alcun collegamento tra le due Marie, come - peraltro - hanno sempre insegnato le Chiese orientali che ricordano Maria di Betània (la prostituta perdonata) il 4 giugno e Maria di Magdala  il 22 luglio, insegnamento oggi recepito anche dal calendario liturgico cattolico che mantiene la memoria di una sola Maria Maddalena senz’altra indicazione (come l’aggettivo "penitente", che compariva prima del Concilio Vaticano II).

La vera identità di questa donna è quella che ci presenta il Vangelo di Giovanni (Gv 20, 11-18) che racconta come, al mattino di Pasqua, Maria di Màgdala si sia recata al sepolcro di buon mattino, per procedere all’imbalsamazione del corpo di Gesù che non si era potuta compiere la sera stessa della morte; giunta sul posto, non solo prese atto che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro, ma incontrò anche il Signore risorto che le ingiunse di andare subito ad annunziare il fatto ai discepoli. La vera ed unica identità di Maria Maddalena, dunque, consiste nell’essere stata la prima testimone del risorto.

Quanto alle interpretazioni che ne hanno dato scrittori e registi contemporanei che ne hanno parlato e ne parlano seguendo il filone dei cosiddetti Vangeli gnostici (senza contare che i Vangeli gnostici sono ritenuti già di per sè poco attendibili storicamente), non vale la pena di curarsene tanto.

In questo Inno a Maria Maddalena, composto da Tonino Loddo, la santa viene vista proprio nella prospettiva giovannea di prima testimone della risurrezione di Gesù.

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